3 Agosto 2000 | |
21:45 | |
Piazza Trieste, Pontedera (PI) |
Tolo Marton & Lostiguana
Live @Musicastrada Festival 2000
“Dopo averlo sentito suonare, sono tornata a vederlo ogni volta che potevo”, così la giornalista Sharon Jones scrive di Tolo su Austin Arena Magazine (Texas, aprile 1995). Chitarrista-compositore trevigiano, Tolo Marton vanta una carriera più che trentennale nell’ambito della musica di ispirazione anglo-americana. È uno degli artefici della musica dal vivo nella scena italiana non commerciale.
“Il più intelligente e dotato chitarrista rock che l’Italia abbia mai avuto”(Paolo Vites, Jam, dic 1999).
“Non posso fare a meno di pensare che se c’è un chitarrista in Italia che meriti l’appellativo di Guitar Hero, questo chitarrista si chiama Tolo Marton” (Tom Branson, critico americano).
È stato premiato in America dal padre di Jimi Hendrix, che fu il più grande genio della chitarra elettrica mai esistito. Viene considerato il chitarrista italiano che ha più classe, un musicista che non si ripete mai. E’ stato richiesto per suonare con Jack Bruce e Ginger Baker, due dei tre leggendari componenti dei Cream (il terzo era Eric Clapton). In dicembre 2001 e gennaio 2002 Tolo collabora con l’attore Marco Paolini e il violoncellista Mario Brunello nel progetto teatrale “Carta Bianca”. Questo inedito trio riscuote un grandissimo consenso di pubblico e critica, fin dal debutto al Piccolo Teatro Regio a Torino.
Nel marzo 2002 inizia una collaborazione con il batterista dei Deep Purple Ian Paice, con cui si esibisce con grande successo in un primo concerto il 15 marzo. Lo stile e il repertorio di Tolo Marton si basano su brani originali. Temi e sonorità riprendono quel filo interrotto dalle case discografiche all’inizio degli anni Settanta, che porta al suono che cambiò la faccia alla musica rock. Nessuna nostalgia ma soluzioni nuove, improvvisazioni senza limiti di genere, lunghe Jam-session e interplay tra i musicisti. In questa ottica non può mancare la reinterpretazione di alcune cover, non solo di Hendrix, dove si rincorrono linguaggi rock, blues, country, psichedelia, melodia e silenzi, in un lungo viaggio che spesso termina con quel pezzo del treno. Al di là delle etichette, la chitarra di Tolo è poco prevedibile ed è difficile sapere che cosa può riservare. Forse un invito a chiudere gli occhi per vedere con le orecchie.